Volendo Ruggiero magnificamente rimunerare Esseriph del dono e del lavoro, gli confermò il possesso di un castello, di che egli era signore, e il pregò di rimanersi in corte presso di se. Ma il filosofo ben conoscendo, che la reggia di un principe guerriero mal si affaceva alla quieta condizione di un uomo consacrato agli studi, venduto il castello ad un barone della corte, ritirossi a vivere agiatamente nella Mauritania, dove morì nel 1122.
Di un altro geografo insigne, vissuto in Sicilia, benchè forse non vi fosse nato, parmi conveniente il tener qui discorso. Venne egli chiamato Al Scherif Al Edrissi, qualificato del titolo di Emir Almoumenin, cioè Califfo. Apparteneva egli alla famiglia e dinastia degli Edrissiti, che trasse il nome da Edris, figlio di Edris, figlio di Abdallah, discendente da Alì genero di Maometto. Questa dinastia regnò piu di cento anni in Africa, in Barberia, a Fez, a Schatah e a Tangiah, che sono le città di Ceuta e Tanger, e fu sterminata dai Fatimiti l’anno dell’egira 296, che corrisponde all’anno di Gesù Cristo 901, e non già 908, come scrive il D’Herbelot (664). Quanti caddero in mano del conquistatore ebber mozza la testa; però gli avanzi di essa famiglia si salvarono in Sicilia.
Edrissi compose una geografia assai vasta, distribuita secondo i sette climi notati da Tolomeo, la quale è sovente citata sotto il nome di Al Memalek u al Messalek, ossia I paesi ed i viaggi; ma il suo proprio titolo è Nozahat al moschtác fi ekhterák al áfác, cioè: Il piacere dei curiosi nei viaggi.
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