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      Giammai uomo nel suo letto di morte non pronunziò parole più vere intorno alla sua vita.
      ......
      «Il fine a cui si deve mirare in quale si voglia storia è che la forma, sotto la quale lo spirito si manifesta, sia sempre maggiormente spirituale e divina. Quindi allor quando ci vien fatto dimostrare un uomo che domina il suo secolo, lo dirige con mano vigorosa e de’ progressi rendesi ragione, de’ quali volge in mente il disegno, costui è da celebrare siccome un eroe, se anche l’opera sua soggiacesse alla sorte di tutti gli altri fenomeni e dalle opere de’ seguenti secoli fosse contraddetta ed annullata. Gregorio è senza dubbio il più vasto e vigoroso ingegno, l’anima la più sublime che ci presenti l’istoria del medio evo.»
      Al detto sin qui aggiugniamo, che lo storico nel giudicare le azioni degli uomini vissuti in altre epoche, deve tener presenti le condizioni tutte religiose, morali, politiche del paese e dell’età, cui que’ personaggi appartenevano; e non dare il suo giudizio secondo le idee e le condizioni del luogo e del tempo, in cui scrive. (Nota dell’Edit. P. Sanfilippo).
      XVII.
      Urbanus Episcopus servus servorum Dei carissimo filio Rogerio Comiti Calabriae et Siciliae salutem et apostolicam benedictionem. Quia prudentiam tuam supernae majestatis dignatio multis triumphis et honoribus exaltavit: et probitas tua in Saracenorum finibus Ecclesiam Dei plurimum dilatavit, sanctaeque sedi Apostolicae devotam se multis modis semper exhibuit, Nos in specialem, atque carissimum filium ejusdem universalis Ecclesiae assumpsimus, idcirco de tuae probitatis sinceritate plurimum confidentes, sicut verbis promisimus, ita etiam literarum auctoritate firmamus: quod omni vitae tuae tempore, vel filii tui Simonis, aut alterius; qui legitimus tui haeres extiterit, nullum in terra potestatis vestrae, praeter voluntatem aut consilium vestrum legatum Romanae Ecclesiae statuamus: quinimo quae per legatum acturi sumus, per vestram industriam legati vice exhiberi volumus, quando ad vos ex latere nostro miserimus ad salutem videlicet Ecclesiarum, quae sub vestra potestate existant, ad honorem Beati Petri, sanctaeque ejus sedis Apostolicae, cui devote hactenus obedisti, quamque in opportunitatibus suis strenue ac fideliter adjuvisti.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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