Pagina (1319/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E si sa quanto tal maniera di poesia è atta a diffondersi in società e particolarmente allora che le poesie di Petrarca si leggevano per delizia e non per istudio, come si fece in appresso. Finalmente il Decamerone assai concorse a formare la lingua del popolo toscano; perchè il volgo è sempre cupido di novelle ed intanto n’è più cupido, in quanto sono più licenziose. E vuolsi qui riflettere che non si trattava già d’introdurre un linguaggio del tutto nuovo; chè sarebbe stato difficilissimo; ma di una lingua uniforme nella desinenza e nel suono delle parole al dialetto usato allora dal popolo, ma nobilitata ed arricchita di vocaboli e di modi tratti dal latino, e di voci, che il Dante cominciò ad usare, col cernere gli altri dialetti italiani e particolarmente la lingua che si scriveva nella corte di Sicilia, da lui tanto lodata.
      Que’ tre scrittori poi mentre pel solo effetto dell’argomento de’ loro scritti davan la lingua al popolo, per le intrinseche qualità di essi divennero modello di tutti coloro che in quel fortunato paese lor tennero dietro ne’ secoli di appresso; e così la lingua venne a gittar profonde radici in tutte le classi della società. Tutto ciò non avrebbe potuto prodursi da quel Brunetto, da fra Guittone o da alcun altro di que’ primi miserrimi scrittori. Nè uomo può mai concepire come la dolcissima e purissima favella toscana possa esser nata da genitori tanto sconci.
      Che che ne sia, in quest’età, in cui molto si è scritto intorno a ciò con molta dottrina e senza molta prestezza d’animo, noi non avremmo osato di entrare in simile discussione e ridire cose che le mille volte sono state dette, se dovere di storico non ci avesse stretto; dachè la storia della lingua di ogni popolo fa parte e parte essenziale della sua storia letteraria e civile.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Petrarca Decamerone Dante Sicilia Brunetto Guittone