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      Il perchè, quando tutto si voglia interpretare strettissimamente, nè avere alcun riguardo a quello che avrebbesi potuto praticare in Sicilia contro i precetti di Varrone, devesi il medinno siciliano tenere uguale a cinque moggia e mezzo: nè credo che si allontani dal vero chi, senza molto sofisticare, voglia affermare, che il medinno siciliano, valea, poco più poco meno, quanto l’attico, che è a dire a un di presso sei moggia.
      Calcolando così il medinno siciliano, il frumento regalato da Gelone ai Romani fu salme 4849, tumoli 15, mond. 2, quarti 6, once 9,6.
      (Nota dell’Editore)
      (11) Vedi la nota I, in fine del volume.
      (12) Diod. Lib. XI, num. 18.
      (13) Il talento (moneta), secondo le tavole di Barthélèmy, valea 5400 lire francesi, circa 519 once di Sicilia, valendo la lira tt. 2, 17, 4, 15; perciò Cartagine ebbe a pagare 1,038,000.
      (14) Esprit des lois. Liv. X, Ch. V.
      (15) Ciò mostra l’anacronismo d’Erodoto, nel dire che la battaglia d’Imera accadde lo stesso giorno di quella di Salamina. Ovecchè, secondo Diodoro, Gelone trionfò de’ Cartaginesi nei primi giorni d’agosto, e nel dì 20 di ottobre potea aver conchiusa la pace, ed essere in punto per andare in Grecia.
      (16) Lo stadio greco (tav. Barth.) era uguale a 94 tese e mezza di Francia; la tese risponde a 7 palmi, 7 once, e 7 linee di Sicilia.
      (17) Polit. lib. 5, cap. 12.
      (18) Secondo alcuni era Inessa nel sito di Paternò. Amico la crede ov’è il monastero benedettino di S. Maria di Licodia.
      (19) Meneno oggi è detta Mineo. Palica si crede nel sito di Palagonia.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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