(116) Vedi la nota X in fine del volume.
(117) Cron. di Cambr. Ivi, pag. 43.
(118) «Abu Ishak Ibraim ben Ahmed... sanguinis et caedis avidissimus... eo insolentiae et crudelitatis processit, ut, non solum amicos familiares, et aulae principes necaverit, sed etiam filias, octoque fratres, quos habebat, sua ipsamet manu trucidaverit (Al Kattib. presso Gregorio, ivi, pagina 95).» Pure Abulfeda (Ivi pag. 75 dice: «Celebratur ejus prudentia et munificentia pariter; omnes enim suas facultates in pios usus erogavit.» Veramente lo scannare le figlie ed otto fratelli non pare atto di prudenza e munificenza.
(119) Cron. di Cambr. Ivi pag. 43.
(120) Abulfeda, ivi, pag. 75. Vedi la nota XI in fine del volume.
(121) Al Novairo (Ivi pag. 12-13) dice che Korab restò ucciso nello stesso anno 911, dopo 11 mesi di governo. Ma la Cronica di Cambridge (Ivi pag. 44-45) dice ch’egli ebbe il governo nel 913, nel luglio del 914 venne fuori coll’armata e bruciò le navi affricane; nel 915 la sua armata perì in un luogo detto Alayanh; nel luglio del 916 fu deposto e relegato in Affrica, ove morì egli ed il figlio.
(122) Cronic. di Cambr., ivi.
(123) Al Novairo, ivi pag. 13.
(124) Cron. di Cambr. ivi, pag. 46.
(125) La cronica di Cambridge (Ivi, pag. 47) ed Al Novairo (Ivi, pag. 14) sono d’accordo nel narrare l’alluvione: Ma la prima lo dice avvenuto nel 935, l’altro nel 929. La prima dice che ciò accadde in Palermo; l’altro, in Sicilia. Intorno al tempo ho seguito la cronica, che, notando gli avvenimenti d’anno in anno, è da tenersi più esatta nella cronologia.
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