(164) Malaterra dice, che lo sbarco accadde nel 1060. E questo un’errore, che facilmente si rileva dal racconto dello stesso storico. Il duca e il conte s’accostarono a Reggio nel 1060: Hieme transacta. La città fu assediata e presa: Tempore, quo messes colligi incipiebant. Il conte fece la prima incursione in Sicilia; tornò in Reggio al fratello; e questi: In Apuliam hiematurus regressus est. Rugiero nel carnovale, o sia in gennajo o febbrajo, fece una seconda correria. I mesi di marzo ed aprile si passano in far preparamenti. In maggio il conquistatore sbarcò. Come che si conti il principio dell’anno, o dal primo di gennajo, o dal 25 di marzo, è certo che l’anno 1061 era già entrato.
(165) Malaterra dice, che sbarcò: Ad locum, qui communiter Monasterium dicitur. In qualche antico codice di quella storia è scritto: Trium monasterium. È probabile che lo sbarco sia stato ov’è oggi il villaggio corrottamente chiamato Tremosteri o Tremisteri, sei miglia discosto da Messina a mezzogiorno, ov’è la Badia di santa Maria di Roccamadore.
(166) Nessun fiume scorre dal lago di Castrogiovanni; come nessun vi mette foce. Il fiume adunque di cui parla il Palmeri, dev’essere il fiume Guedetta (Nota dell’Editore).
(167) Uxor quoque ejus cum tanta impietate a suis civibus attractata est, ut stipite ab ipso ano usque ad praecordia transfixa, inhonesta morte vitam terminare cogeretur. Malaterra, Libro II, capit. 24.
(168) Ut a furenti vento solet condensitas nebularum disrumpi, et sicut velocissimi accipitres imbecillem turbam avium disruptam sternere.
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