Malat. Lib. II, 33.
(169) Videntes autem nostros tantam condensitatem inimicorum paganorum et Siciliensum simul existentium Id. ibid.
(170) Vedi la nota XV in fine del volume.
(171) Malaterra, che conta il principio dell’anno dal 25 di marzo, stabilisce la presa di Palermo nel 1071. Il duca Roberto, dopo la presa di Bari, restò sul continente i mesi di giugno e luglio del 1071; poi venne a Catania, e quindi col fratello venne ad assediare Palermo. Ciò potè essere ne’ primi giorni d’agosto. L’assedio bastò cinque mesi, dunque la città fu presa ne’ primi giorni di gennajo del 1072.
(172) Piscibus obsedit; fervente leone recedit. Malaterra L. III, 18.
(173) Fu allora che il conte Rugiero edificò in Messina la chiesa di S. Nicolò, alla quale assegnò una ricca dote, e vi eresse un vescovo suffraganeo di quello di Troina.
(174) Malaterra Lib. III, 40, dice d’essere accaduto l’ecclissi addì 6 febbrajo del 1084; ma, come egli conta gli anni dal 25 di marzo, è chiaro che quel febbrajo appartiene al 1085. Ed asserisce d’esserne seguita oscurità tale, che per le case ebbero ad accendersi i lumi, e con faci accese si andasse per le strade. Ma, per quanto mi assicura il valente astronomo cavaliere Niccolò Cacciatore, direttore del R. Osservatorio di Palermo, che mi onora della sua amicizia, in quell’anno non fu ecclissi; però la caligine (altronde esagerata) ebbe ad esser prodotta da altra cagione.
(175) Malaterra, Libr. IV, 2. Le Cronache di Lupo Protospata e di Romualdo Salernitano stabiliscono la presa di Siracusa nel 1088. Io ho seguito la cronologia del Malaterra, regolando il principio dell’anno all’uso odierno, perchè il nesso degli avvenimenti prova l’esattezza della data.
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