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      Non accade addurre argomenti per provare che tale narrazione sia dettata da studio di parte.
      (284) Petr. Blesens. Epist. presso Caruso, Tom. I. pag. 492 e seguenti.
      (285) ..... asserebbat in eo statu Romanam esse curiam, ut voluntati procerum Siciliae non audeat obviare, neque censeat immensam pecuniam ob firmandam electionem sibi oblatam in eo necessitatis articulo contemnandum. Falcand., ivi pag. 185.
      (286) Non solamente il Falcando descrive tal terremoto, ma Romualdo di Salerno anche contemporaneo, e particolarmente Pietro di Blois nella lettera citata di sopra dice: cum episcopus ille damnatissimus, frater Matthaei Notarii, qui sicut scitis sibi sumpsit honorem, non vocatus a Domino tanquam Aaron, et qui ad sedem illam, non electione canonica, sed Giezitica venalitate intravit, cum, iniquam, abominationis offerent incensum, intonuit de coelo dominus, et ecce terremotus magnus factum est. Angelus enim Domini percuziens Episcopum in furore Domini, cum populo et universa civitate subvertit.
      (287) Onde potè venire al Di-Blasi la strana idea che costei era unica figliuola ed erede dell’impero? L’imperadore Emmanuele dal suo primo matrimonio con Berta di Germania ebbe una figliuola, che fu destinata sposa di Bela principe d’Ungheria, che fu educato alla corte di Costantinopoli, ove era detto Alessio; dalla bella Maria, figliuola di Raimondo di Poitou principe d’Antiochia, nacque Alessio II. Gibon, Hist. of the decl. and fall of the R. E. ch. XLVIII.
      (288) Forse costui, perduta la speranza di ottenere l’arcivescovado di Palermo e di elevarsi ad altre cariche, s’era già fatto consecrare, ciò s’argomenta dal vederlo sottoscritto - Richardus Syracusanus Epicopus - nel diploma della costituzione del dotario della regina Giovanna, ovechè sin allora si era sottoscritto ed era stato detto - Syracusanus electus.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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