659) dice: Quia propter fervorem aestatis ad praesens non possumus personaliter descendere in Apuliam etc. Se dunque non potè inoltrarsi in Puglia, molto meno potè venire in Palermo; nè può dirsi che ciò sia avvenuto in appresso, perchè, essendo gia finita la sua balìa, la sua venuta sarebbe stata inutile.
(308) Praestito juramento de conservando regalibus S Petri, et de non offendendo regem Siciliae Fridericum; Rainald. anno 1209, n. 11.
(309) Abat. Uspergens., chron. Presso Caruso, Tomo II, pag. 970.
(310) Quod non expediat ipsum imperium obtinere, patet ex eo, quod regnum Siciliae uniretur imperio; et ex ipsa unione comfunderetur Ecclesia. Nam, ut caetera pericula taceamus, ipse propter dignitatem imperii nollet Ecclesiae de regno Siciliae fidelitatem et ominium exhibere, sicut noluit pater ejus. Bolla presso Rainald. Tom. XIII, anno 1200 n. 27, 28.
(311) Muratori (Dissert. sull’ant. Ital., Dissert. 51) dice che i partigiani della famiglia Sassone si chiamarono guelfi da Guelfo d’Este ceppo di quella famiglia e della real casa di Brunswich; ed i ghibellini ebbero nome del castello di Ghibellinga (ossia di Weiblingen) ove nacque od abitava l’imperator Corrado. Che che ne fosse della loro origine, è certo che queste denominazioni non s’intesero in Italia prima del regno di Federigo.
(312) Riccardo da Sangermano (Cron. an. 1220 dice «Imperator..... se recto tramite Capuam conferens, et regens ibi curiam generalem, pro bono statu regni suas ascisias promulgavit.» Ma che i regolamenti non valevano, come il cronista dice, per tutto il regno, è manifesto da ciò che egli stesso narra nell’anno appresso, cioè pochi mesi dopo.
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