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      Oltre la cura dell'edizione io dopo le nuove fatiche dell'autore non ho saputo far'altro che ritoccare l'Avviso al Lettore, ed aggiungere un'indice copiosissimo delle materie, il quale facilitando il riscontro delle pių interessanti notizie, che sono comprese nell'Opera, la renderā sempre pių vantaggiosa. [VII]Spero d'aver per tal modo rimediato quanto basta a qualche mancanza e difetto, che potesse essere scorso nella prima edizione, senza che alcuno possa pių rinfacciare nč a me l'inesattezza della medesima, nč all'autore l'essersi ritrovato nel caso di fare una qualche mutazione e riforma. L'aver'io creduto necessario allora un riparo pių sollecito che esatto, mi scusa abbastanza: e l'avere l'autore scritto da prima confidentemente ad un'amico nč lo rendeva allora risponsabile di maggiore accuratezza, nč lo rende ora riprensibile per le poche e non molto rimarchevoli correzioni che ha fatte: e quand'anche state fossero di qualche rilievo, chi non sa che non č mai riuscito ad un'ingenuo scrittore di disdoro e demerito l'essersi trovato in dovere di meglio spiegarsi e correggersi? S. Agostino loda ugualmente chi scrive senza bisogno di correzione, e chi avendo errato corregge con docilitā e modestia i suoi errori. Illius quippe scripta, dic'egli(11), summa sunt auctoritate dignissima, qui nullum verbum, non quod revocare vellet, sed quod revocare deberet, emisit. Hoc quisquis nondum est assequtus(12) secundas habeat partes modestiae, quia primas non potuit habere sapientiae: quia non valuit omnia non poenitenda diligenter dixisse, poeniteat quae cognovit(13) dicenda non fuisse.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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