LETTERA XXIV.
Origine del tribunale dell'Inquisizione delegata.
LETTERA XXV.
Propagazione e favore ch'ebbe il tribunale del S. Officio nel suo incominciamento e progresso.
LETTERA XXVI.
Riforma e più commendevole sistema, che il tribunale del S. Officio acquistò verso la metà del secolo XVI.
LETTERA XXVII.
Epoca e motivi della decadenza del tribunale del S. Officio.
LETTERA XXVIII..
Confini e regole da prescriversi ai dubbj concernenti le pretese imperfezioni e difetti del Santo tribunale.
LETTERA XXIX.
Il tribunale del S. Officio non istà male in mano de' Regolari.
LETTERA XXX.
Il tribunale del S. Officio dev'essere assistito dai suoi Patentati.
LETTERA XXXI.
Il tribunale del S. Officio non è riuscito d'alcun pregiudizio ai sovrani.
LETTERA XXXII.
Neppure i Vescovi hanno sofferto alcun danno dall'istituzione del S. Officio.
LETTERA XXXIII.
A torto si dà al S. Officio la taccia di rigoroso e crudele.
LETTERA XXXIV.
Neppur nelle cause di streghe e maliardi il S. Officio è stato ingiusto e troppo severo.
LETTERA XXXV.
L'Editto del S. Officio è ragionevole e giusto.
LETTERA XXXVI.
Il metodo che usa il S. Officio non è contrario ma favorevole ai rei.
LETTERA XXXVII.
Il giuramento, che il S. Officio dà ai rei, e qualunque altra maniera che usa, scostandosi dalla pratica degli altri tribunali, non riesce loro d'aggravio.
LETTERA XXXVIII.
La religiosa segretezza dei ministri del tribunale del S. Officio, e l'occultazione delle persone e nomi de' testimonj non sono nè irragionevoli nè ingiuste.
LETTERA XXXIX.
Il tribunale del Sant'Officio non è mai stato nè avaro nè ingordo.
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