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      Di tutti posso dirvi in generale, che in questa materia mostrano più odio e mal'animo che erudizione e perizia, ed hanno più arte e malizia per ingannare che autorità e ragioni per convincere: in particolare poi io non parlerò che di quelli che reputo i più perniciosi, sebbene alcuni di questi siano forse meno colpevoli e maliziosi degli altri.
      In due classi divido tutti quest'infelici detrattori del tribunale. In una ripongo coloro, che ne hanno parlato per incidenza, oppure traviando dal loro scopo hanno cercato fuor di proposito motivi e pretesti per oltraggiarlo. Nell'altra, metto tutti quelli, ch'hanno trattato di proposito di questo argomento o preso in tutta la maggiore sua estensione, o considerato in qualche determinata sua parte. Della prima classe io non parlo, e perchè sono così moltiplicati e frequenti, che non è possibile di tutti accennarli, e perchè meritano quel disprezzo, ch'hanno preteso di poter fare di un tribunale così rispettabile. L'istessa affettazione, colla quale vanno mendicando pretesti per moltiplicar le ingiurie, li manifesta per appassionati e maligni. Nè credo voi sì debole, che possiate esser rimosso dall'antiche vostre massime da importune declamazioni, invenzioni maligne e racconti ridicoli, che ad ogni passo troverete in costoro. L'arte di screditar tutte le cose più serie e più rispettabili per via di derisioni ed insulti è divenuta ormai troppo nota, e non ha più forza di sedurre se non quelli, che hanno colla corruzione del loro cuore e perversità di costumi aperta un'ampia strada alla seduzione ed all'inganno.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736