Che direste voi di un principe, che intento a punire tutti i rei d'omicidio, non si prendesse poi alcuna premura d'impedir lo spaccio di quel veleno, e la delazione di quell'armi, ch'esser sogliono i mezzi più efficaci e comuni [17] per eseguire un così orribile eccesso? Provvederebbe egli abbastanza al buon regolamento e alla sicurezza e tranquillità dello Stato? o, consistendo il buon'ordine d'ogni ben sistemato governo nel prevenire ed impedire i delitti piuttosto che nel punirli, non lo giudichereste voi un principe affatto sconsigliato ed improvvido? Ora sappiate che questo disordine appunto succederebbe nella Chiesa di Dio, se tutta occupata a distruggere quei nemici insidiosi, i quali colle cattive massime ed azioni procurano di danneggiarla, punto non si curasse di svellere e distruggere quell'immonde zizzanie, che spargono coi loro libri per soffogare l'eletto frumento, e sollecita a castigar quelli, che con passeggiere parole divulgano massime contrarie alla cattolica Religione, non potesse poi a chi le stampa arrecare neppur la discreta molestia di veder proscritti i proprj libri, che, a giudizio dello stesso Teofilo Raynaud, esigono più sollecito ed efficace riparo: si parvum collocutorem,
dic'egli, qui perpaucos una opera potest inficere, devitandum studiose esse in confesso est, quia corrumpunt bonos mores colloquia mala, quanto certius est, devitandum esse authorem mali operis, qui simul infinitos potest corrumpere(64)?
Una tolleranza così indiscreta è sempre stata alienissima dallo spirito del cristianesimo: e non sì tosto intraprese S. Paolo l'apostolico suo ministero in Efeso, che riportò il bel frutto di veder'abbruciati i libri di coloro, qui fuerant curiosa sectati(65), e furono nel Sinodo Niceno abbruciati i libri d'Ario; quelli di magia nel sesto e ottavo Sinodo, e S. Cipriano e Gelasio e Simaco e Ormisda fecero lo stesso con quelli de' Marcioniti e di quanti altri Eretici capitavano loro alle mani.
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