Nè mi dite che i libri, de' quali si parla, non sono tutti di Eretici, nè sono mai così perniciosi e cattivi, che non abbiano qualche cosa, che può servire ad utile e conveniente istruzione; poichè io accordandovi tutto, sebbene molti di loro nulla abbiano che non sia cattivo e dispregevole, tanto sono lungi dal concedervi che debbano essere risparmiati per questo; che anzi sono d'opinione che meritino appunto per tal cagione più sollecita riprovazione e condanna. Un leggitor' inesperto si abbandona più facilmente ad un libro cattivo di un insidioso Cattolico, che a quello di un'Eretico, e ne sugge con più avidità a pieni sorsi il veleno: e quel poco di buono, che un libro cattivo ha misto a tanto di guasto e pestifero, non è una luce che istruisce, ma un lampo che abbaglia e copre la deformità del restante per renderla meno sensibile. Con quest'arte appunto, dice S. Gregorio(67), gli Eretici ingannano i meno cauti, e nascondono fra le cose buone le malvaggie per far loro in tazze dorate inghiottire il veleno; Habent hoc Haeretici proprium, ut malis bona permisceant, quatenus facile sensui audientis illudant. Si enim semper prava dicerent, citius in sua perversitate cogniti, quod vellent, minime persuaderent. Rursus si semper recta sentirent, profecto Haeretici non fuissent; sed dum fallendi arte ad utraque deserviunt, & ex malis [19] bona inficiunt, & ex bonis mala, ut recipiantur, abscondunt. E se qualche malvagio scrittore non è eretico manifesto, non lascia per questo d'essere anch'esso perniciosissimo; e se non sono tutti del numero di que' nemici sfacciati, che colle aperte loro empietà dichiarano guerra implacabile alla Chiesa, sono almeno nel numero di que' cacciatori malvagi, che vide Geremia(68), e de' quali si lagnava l'Altissimo, dicendo inventi sunt in populo meo insidiantes, quasi laqueos ponentes, & pedicas ad capiendos viros.
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