Io non rinfaccierò mai alla Chiesa l'abbondante sua moderazione e clemenza. Non manca chi ha avuto l'ardire di farlo: ed il Car
dinal di Richelieu giustifica la carcerazione del Patriarca de' Giansenisti con dire(184), che se Lutero e Calvino fossero stati subito anch'essi rinchiusi, la Francia e Germania si sarebbero preservate da un diluvio di [63] mali, che dipoi la innondarono. Ma la Chiesa è degna di venerazione e rispetto e quando soffre con molta longanimità i colpevoli e quando li castiga. Dico solo che grande è l'imprudenza de' nostri contraddittori, se osano di criticarla per qualche rigore ch'ha usato con gli Eretici dopo sì lunga pazienza: An dignum fuisse censes, ripeterò io pure con Lucifero Calaritano che parlava all'Ariano Imperatore Costanzo(185), obviam Pastores tibi iremus siccis parato faucibus ad nobismet nobiscum commissos transvorandos. La difesa è di comune diritto; e nel rigore, che la Chiesa ha usato talvolta coi settarj, altro io non ravviso in essa che una madre amorosa, la quale invece di fare uso di quella podestà che ha ricevuta da Dio di castigare ogni disubbidiente, altro non adopra anche coi ribelli suoi figli, che la facoltà propria d'ognuno di conservarsi e difendersi; ed altro non s'incontra nei novatori e settarj, che arrabbiato furore, malignità incredibile, e nell'assalirla ed offenderla un'intollerabile ostinazione e barbarie. E come la riforma di Lutero e Calvino non è stata che indiscreta ed imprudente, nè è nata d'altronde, e lo confessa lo stesso Marc'Antonio de Dominis(186), che ab hominibus tumultuantibus, & odio, pessimisque animi motibus, & affectibus invidiae, elationis, iracundiae (taceo pejora) turgentibus; così tutti i disordini che sono seguiti in appresso non si possono attribuire che alla sola loro malvagità e passione.
| |
Chiesa Car Richelieu Patriarca Giansenisti Lutero Calvino Francia Germania Chiesa Eretici Lucifero Calaritano Ariano Imperatore Costanzo Pastores Chiesa Dio Lutero Calvino Marc'Antonio Dominis
|