Scorrete gli Atti di tutti i Concilj ne' quali sia stata condannata una qualche eresia; scorrete tutte le Bolle dommatiche de' Romani Pontefici che abbiano preso a sostenere qualche verità dagli Eretici contrastata; e tutte ci diranno e colle più solenni dichiarazioni e colla pratica più costante che l'eresia è un delitto gravissimo, e che merita anche fra noi il più severo castigo. Le scorra e mediti anche il Montesquieu, il Rousseau, il Bartolotti, il Voltaire e quant'altri hanno l'ardire di negare o in tutto o in parte una verità così evidente e sicura, e si vergognino una volta d'essersi scostati sì malamente dalle saggie istruzioni di sì eccellenti maestri e della Chiesa medesima. Ma che dissi mai di sì eccellenti maestri e della Chiesa? dal sentimento dir dovea piuttosto di tutto il genere umano; giacchè è così certa la verità che vi scrivo, che è andato sempre unito del pari in ogni colta gente e nazione alla venerazione della Divinità l'impegno di vendicarne gli oltraggi; e se, dice Seneca(218), non è stata la medesima in ogni luogo la maniera di castigarli, in niun luogo però sono andati impuniti: Violatorum Religionis alicubi atque alicubi diversa poena est, sed ubique aliqua. Vegliavano a questo solo intenti alcuni tribunali in Atene ed in Roma; e le persecuzioni d'Aristotele, la morte di Socrate e di Anassagora, le sanguinose guerre insorte per questo motivo tra gli Ateniesi e Spartani, tra gli Anfitioni e Cirrei, tra Filippo il Macedone ed i Fociensi, il sagrilegio de' quali, come scrive Giustino(219), orbis viribus expiari debuit, non accennano soltanto fatti incontrastabili, ma confermano altresì che il vendicare i torti della Divinità non è un vizioso trasporto di male intesa passione, non una pura prescrizione di umana legge, ma una inclinazione naturale ed ingenita a tutte le ragionevoli creature, la quale sebbene possa esser viziata dall'ignoranza e da privati affetti piegata ad oggetti non giusti, non lascia però di mostrare colla sua estensione, che occupa il cuore d'ogni gente e nazione, che nasce da Dio, e che è voce della natura non solo quella che suggerisce a tutti di prestare alla Divinità il giusto ossequio, ma quella ancora che induce tutti a ripararne con ogni rigore gli oltraggi: e questa voce è sì chiara [75] e sonora, che si fa intendere da quelli stessi, i quali sono i meno disposti ad udirla, perchè dichiarati nemici implacabili della Chiesa e di quel tribunale, al quale è stata affidata una tal cura.
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