Ammetta pure chi vuole in coloro, che non credono, qualch'inavvertenza e sorpresa, che ne diminuisca la colpa; ch'io in chiunque ha creduto una volta o è informato abbastanza di ciò che crede la Chiesa cattolica riconoscerò sempre nella loro infedeltà quel vizio di volontà, che basta a render l'uomo colpevole di qualunque delitto; e li crederò tanto più viziosi e riprensibili, quanto sarà maggiore l'impegno che mostreranno i loro aderenti per discolparli, E se voi avrete la flemma di riandar col pensiero la nascita e progressi di tutti gli errori, se la storia vi rammenterete di tutti gli Eretici, conoscerete assai bene che questa è la maniera, colla quale l'uomo volontariamente s'accieca nell'abbandonamento delle cattoliche verità, e che sono questi i passi che dà per divenire Eretico. Non crede perchè non vuole; e nasce la prava sua volontà da positiva alienazione dalle celesti e soverchio attaccamento alle cose fallaci e terrene; e lo confesserebbono gli Eretici stessi, e ripeterebbono anch'essi coi Donatisti, dei quali parla S. Agostino(248), hoc esse verum sciebamus, sed nescio qua consuetudine tenebamur, oppure, nesciebamus hic esse veritatem, nec eam discere volebamus; e ridurrebbono per tal modo tutti i loro errori piuttosto a vizio di volontà che alla innocente persuasione, se meno bugiardi nelle loro proteste volessero scoprire con sincerità quelle segrete mire, che chiudono nel profondo del seno. Ma non è da sperarsi una sola verità da chi si ostina nell'errore; e quella superbia, che, al dir di S. Paolo(249), lo fa deviare dal retto sentiero, lo distoglie dal confessare altresì la malizia del suo sbaglio, che non potrebbe divisa da un vero e sincero pentimento non ridondare che in propria confusione ed obbrobrio.
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