La libertà è la vera sorgente d'ogni nostro merito e demerito; ed ha Iddio, come insegna S. Agostino(253), accordata all'uomo la libera volontà appunto per questo, perchè nec bonam infructuosam, nec malam esse voluit impunitam. Piantano dunque costoro per base della loro impunità ciò che li rende principalmente punibili. [90]Ma io voglio analizzare di più questa chimera; e cerco al Bartolotti, che è uno di quelli che appoggiano la tolleranza indiscreta a questa fantastica incoerente invenzione, di qual libertà intende egli di ragionare? della fisica, che porta seco la semplice facoltà di credere o non credere e di ritenere in qualunque determinazione la facoltà di operare il contrario, o della morale, che esclude non solo la facoltà ristretta ad una sola parte, ma anche ogni legge e dovere che determini la volontà ad una piuttosto che all'altra delle possibili risoluzioni? Se parla della libertà fisica, conveniamo nel principio, e ripeto anch'io con lui che la volontà dell'uomo è sempre liberà a piegar l'intelletto a credere o ripudiare le verità rivelate, sinchè queste non divengono ai nostri sguardi evidenti, perchè la sola evidenza necessita il nostro assenso: ma nella deduzione siamo noi così discordi, che in vece d'inferire l'impunità dell'Eretico devo anzi dedurre con S. Agostino, che la sua infedeltà, perchè appunto cattiva e libera, non deve andare impunita; nec malam esse voluit impunitam. In questo modo qualunque empietà è soggetta all'umana libertà: ma di lei non si serve l'uomo ragionevole che per evitarla; e commettendola non ha mai preteso d'andare impunito.
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