Voi però non ne siete convinto abbastanza: e sebbene siate con me convenuto, che il delitto d'eresia non debba in molti casi andare impunito, sembra per altro che, per non esporre i tribunali ad un'aperto rischio di confondere gl'innocenti coi colpevoli, e di estirpare insieme colle zizzanie anche il frumento, vogliate involgere i puri Sospetti di un sì enorme delitto in quella universale tolleranza, che ho disapprovata nell'altre mie, e restringere l'autorità di chi veglia alla difesa e custodia del santuario a combattere quei soli nemici, che a faccia scoperta l'assalgono, e si dichiarano Eretici manifesti. Così l'ha pensata, non ha molto, anche l'autore della storia del dritto pubblico ecclesiastico francese(274): ma non la pensa così chi ha a cuore l'onor di Dio, la salvezza dell'anime ed il bene delle cattoliche società. Ponderate di grazia con maggiore attenzione gli stabiliti principi; e non vi dimenticate di [99] quell'ingenuità di procedere e del sodo attaccamento alle verità, che è così proprio del vostro onesto carattere; e sono certo che altro non mi costerà il vostro disinganno, che un maggiore schiarimento delle cose già dette.
Tanto è lungi dal vero, che i Sospetti d'eresia debbano andare esenti da ogni molestia di criminale giudizio, che anzi non essendo l'esteriore manifestazione di qualunque errore necessariamente connessa col pertinace interiore dissenso dell'animo che alla formale eresia conviene, non altri, a parlare colla dovuta esattezza e rigore, esser possono dedotti al foro contenzioso, che quelli i quali danno qualche indizio e sospetto d'infedeltà; e converrà o tutto abbandonare questo genere di colpevoli in balia dei capricciosi loro vaneggiamenti con quel discapito della cristiana e civile repubblica, che vi ho dimostrato nella quarta e quinta delle mie lettere, o dovrà stendersi il rigore anche ai meno gravati ed ai solo Sospetti.
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