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      Ma se cessa questo pericolo, come avviene per lo più trattandosi di cattoliche società, il pericolo che resta col lasciarlo crescere, di vedere soffocato dall'immondo gioglio il frumento, in vece di risparmiarlo per vani timori ci deve rendere anzi più pronti e solleciti nello sradicarlo. Non è esprimibile il danno, che sovrasta ai buoni dal [109] disordinato parlare ed irreligioso operar di costoro; e la Religione e pietà resta talvolta più debilitata ed offesa da quelli, che col loro cattivo procedere fanno credere di poco apprezzarla, che dagli Eretici manifesti; nè dobbiamo noi dimenticarci del salutare avviso di S. Tommaso, che a renderci assai cauti nei nostri discorsi ci assicura che da sole parole improprie e disordinate nascono le eresie: ex verbis inordinate prolatis oriuntur haereses(288). La qual massima non ha solo nell'autorità di sì gran dottore il suo fondamento, ma è anche appoggiata ad una lunga serie di fatti incontrastabili. A far nascere l'infame setta de' Nicolaiti contribuì moltissimo, giusta il parere di accreditati scrittori, il fatto imprudente di Nicolò, uno dei sette primi Diaconi, il quale, come attesta con Clemente Alessandrino anch'Eusebio(289), per rimovere da se la taccia di geloso espose la moglie agli sguardi di tutti; e bastò la sola negligenza dei Vescovi di Pergamo e di Tiatira, perchè si dilatasse moltissimo nell'Asia minore. E s'egli è vero ciò che racconta l'autore, dell'opuscolo intitolato il velo alzato, del che per altro io non mi faccio malevadore, anche la formidabile setta de' Liberi Muratori non d'altronde avrebbe avuta l'origine, che da un'imprudente ragionamento fatto inter pocula da alcuni festevoli commensali di Londra.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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