Ne sono un'autentica prova e quei dotti predicatori, che di solo apostolico zelo armati destinarono Nicolò III.(312) e Gregorio XIII.(313) a raccogliere e riunire all'ovile di Cristo i miseri avanzi della riprovata Sinagoga; e que' zelanti missionarj, che la grand'opera [119] di Propaganda spedisce inermi tra le più barbare genti ad inalberar la Croce e spargere l'eletto seme della divina parola; e sopra tutto il sangue sparso da tanti martiri, che non cessano neppure ai giorni nostri di accrescere coll'eroica loro sofferenza le glorie del nome cristiano; ed è una solenne illusione del Bartolotti il sospettare che fa(314), che non siano oggi così felici i progressi dell'evangelica predicazione, perchè è dissimile la maniera di praticarla. Trattandosi d'Infedeli è affatto la stessa; e quello solo può ostinarsi a negarlo, e può non sapere i progressi che fa la cattolica Religione anche ai dì nostri nelle parti degl'Infedeli, il quale o ignora tutto, o è pronto a mentire sfacciatamente per sostenersi. E allorchè ad oscurare una verità sì palese i nostri impugnatori ricorrono alle conquiste del nuovo mondo, alle spedizioni di gente armata fatta più volte a danno de' Mosulmani e degli Eretici; altro non fanno che mostrar vie meglio il loro mal'animo e la cattiva causa che hanno per le mani: chè troppo grande è il divario sopraccennato, ed è troppo evidente che le mire ch'ebbero i sovrani e i Pontefici in queste spedizioni, erano rivolte a tutt'altro che a sforzarli a credere anche renitenti.
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