Basta questa sola risposta a distruggere non solo l'indicato argomento, ma quanti altri presi dai fatti del nuovo Testamento vanno cumulando i nostri contradditori per difendere la loro tolleranza indiscreta. Tutti appartengono a quei tempi, se pure sono portati a proposito; giacchè alcuni addotti del Bartolotti non hanno che fare colla presente questione, e a tutti si può rispondere, che così conveniva allora che la Chiesa novello germine pullulabat, ma che adesso con quelli, che abbandonano la Fede che hanno abbracciata col santo Battesimo, vi vuol coazione e rigore. Dimostrata per tal modo la maggior reità degli Infedeli che sono battezzati in paragone di quelli che non lo sono, è facile l'immaginarsi che diversa debba essere la loro condizione, e che il delitto de' primi non deve andar neppur fra noi affatto impunito. Guardatevi però dal credere, che tutti i Battezzati si debbano confondere insieme, e che debbano tutti essere trattati con egual rigore; chè prendereste un grosso abbaglio.
Tra gl'Infedeli battezzati altri sono nati da parenti cattolici ed allevati cattolicamente, altri nati da Eretici ed hanno succhiato l'errore col latte, e sono stati in quello educati. Il Padre S>. Agostino crede che debba essere valutata in molti di questi l'ignoranza e rozzezza, in altri il ragionevol timore che aver possono de' compagni infedeli, ed in tutti finalmente il maggiore attaccamento, che coll'educazione hanno acquistato alle loro massime; e sulla scorta del Redentore, che differì l'istruzione perchè S. Pietro non era disposto a riceverla, vuole che si pazientino per non condurli col rigore al peggior partito: Talium infirmitas, dic'egli(331), donec firmi efficiantur, sustinenda est, non desperanda.
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