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      Neque enim, così egli contro Parmeniano(338), potest esse salubris a multis correptio, nisi cum ille corripitur, qui non habet sociam multitudinem. Cum vero idem morbus plurimos occupaverit, nihil aliud bonis restat, quam dolor et gemitus, ut per illud signum, quod Ezechieli S. revelatur illaesi evadere ab illorum vastitate mereantur. Tutto il rigore, che si può usare colla moltitudine, lo ristringe altrove alla sola minaccia ed intimazione degli eterni castighi. Non aspere, dic'egli(339), quantum aestimo, non duriter, non imperiose peccata multitudinis aut pravae consuetudinis corripienda sunt. Ista tolluntur magis docendo quam jubendo, magis monendo quam minando; sic enim agendum est cum multitudine peccantium: et si quid minatur, cum dolore fiat, de Scripturis comminando vindictam futuram, ne nos in nostra potestate, sed Dominus in nostro sermone timeatur. Ed a quest'intimazione e minaccia io credo che abbiano voluto restringere il loro rigore e quei sovrani cattolici, che non potendo distruggerli senza pericolo sono convenuti nel 1555. nella pace religiosa d'Augusta e nella pacificazione di Ratisbona, ed i Romani Pontefici, che da gran tempo non li molestano altrimenti neppur capitando ne' felici suoi Stati, ed il tribunale istesso del S. Officio, che non si dimenticherà mai della massima d'Urbano II., che legge registrata nel Decreto di Graziano, e dice che ubi multorum strages, ibi subtrahendum est aliquid severitati, ut addatur amplius charitati(340), e farà sempre grande stima degli ammaestramenti del dottissimo Francesco Pegna, il quale nell'istruzione che dà agli Inquisitori(341) di ciò che far devono quando la moltitudine degli Eretici è cresciuta per modo che senza rischio non si possono chiamare in giudizio, dice, che lasciate a parte le processure giudiziali al [127] partito s'appiglino di predicare nelle chiese e nelle piazze le cattoliche verità, e sprezzatori d'ogni pericolo, giacchè non possono colla forza, procurino di richiamare colla voce i traviati, e di ritenere e conservare i Fedeli nella vera credenza.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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