Abbraccia l'altra la disapprovazione di quelle violenze, che soffrivano i Cattolici dagli Ariani, ed i Priscilianisti dall'imprudente procedere del Vescovo Idacio, de' quali i primi furono ripresi aspramente da S. Atanasio, da S. Ilario e da S. Gregorio, e l'ultimo non che ripreso ma abbominato pur'anche da S. Martino, da Teognosto e da tutti i Vescovi di quel tempo. Ed è composta finalmente la terza dell'espressioni di moltissimi SS. PP. e dottori, che non mai si stancano di raccomandare a tutti la cristiana moderazione e dolcezza, tra i quali S. Ireneo, Origene e S. Ambrogio non hanno l'ultimo luogo. Delle testimonianze di quest'ultima classe non mi darò carico, perchè è troppo chiara l'ingiustizia che si usa opponendole, ed è un'evidente abuso che si fa delle giustissime espressioni, colle quali raccomandano i Padri la cristiana moderazione e dolcezza, volgendole a danno di quella discreta e caritatevole coazione, che noi colle stesse loro parole abbiamo sostenuta sinora: e come non posso io essere tradotto per favorevole a quella tolleranza indiscreta, ch'essi desiderano, dopo di averla disapprovata moltissimo, solo perchè ho scritto, che è conveniente talvolta, che siano risparmiati i colpevoli, e che si deve usar sempre moderazione e dolcezza; così non si possono tradurre i SS. PP. per tollerantisti indiscreti per avere raccomandata anch'essi la cristiana moderazione e clemenza dopo che hanno approvata la coazione in tante guise. Quindi è che lasciate a parte tutte le testimonianze di questa classe, mi occuperò piuttosto nell'esame di quelle che alle prime due appartengono, le quali ed hanno recato a voi a prima vista un qualche arresto e sono più famigliari e gradite ai nostri avversarj.
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