Checchè ne sia però di questi esempj, niuno potrà mai dubitare della mente di Lattanzio e di Atenagora, il primo de' quali coll'esempio del servo che nel maggior rischio abbandona il padrone, e del figlio [149] che si dimentica del padre, dimostra giustissima qualunque punizione usar si voglia con chi colla Fede abbandona Iddio miglior padrone e miglior padre di tutti: Si servorum nequissimus habetur, ecco le sue parole, qui Dominum suum fuga deserit, isque verberibus, vinculis, ergastulo, et cruce, et omni malo dignissimus judicatur, et si filius eodem modo perditus atque impius existimatur, qui patrem suum dereliquerit, ne illi obsequatur, ob eamque causam dignus putatur, quod sit exhaeres, et cujus nomen de familia penitus deleatur, quanto magis qui Deum deserit, in quem duo vocabula domini et patris aeque veneranda conveniunt(376)? L'altro, poi nel luogo citato nell'altra lettera dice espressamente a nome di tutti i Cristiani, che si idem ac Diagoras sentiremus, cum tot ac tanta habeamus Dei colendi pignora, ratum ordinem, perpetuum concentum, magnitudinem, colorem, figuram, descriptione mundi, merito in atheismi crimen et in capitis judicium vocaremur. Crediatemi amico che non altronde nasce il loro sdegno che dallo scorgere impiegata la forza a danni di quella giustizia, che tutta vorrebbero vedere occupata a distruzione dell'empietà. E quest'è che indusse anche Lucifero Calaritano a disapprovare altamente le ingiuste persecuzioni dell'Imperator Costanzo, e ad esortarlo a tutte rivolgerle contro gli Eretici: Debes enim (così egli col solito acceso suo zelo) pro Christo, non Christianos se clamantes interficere.
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