Comincia di qui per ordinario la ribellione per farsi strada al rovesciamento dei troni e degli altari? È finalmente lo scandalo che danno a tutti i buoni i malfattori, ed il bisogno che hanno i cittadini d'essere allontanati dall'imitarli, che ne procura il fatale scempio? e qual bisogno non hanno di questo freno i Fedeli stimolati ad abbandonare la Fede da tanti nemici insidiosi; quante sono le passioni, dalle quali vengono predominati, le suggestioni, che soffrono dal Demonio, i seduttori in fine, i quali ai dì nostri più che mai e con discorsi scorretti e con libri infami cercano di pervertirli? Sono dunque gli Eretici non meno dei lascivi, de' ladri e ribelli, rei di pena capitale; e sono chiamati forse con questi nomi dalle Scritture(401) e dai Padri(402) per farci comprendere e l'enormità del loro delitto e la gravità del castigo che hanno meritato.
Comparirà però anche più giusta codesta pena, se la pessima qualità considerar si voglia di quegli Eretici, pei quali soli nella mirabile piacevolezza della legge evangelica è riservato l'estremo supplicio. Non sempre si abbandonano gli Eretici, nè tutti senza distinzione vengono condannati alla morte dall'umana legislazione; ma quelli soli, al dire di S. Tommaso(403), che non lasciano alcuna speranza del loro ravvedimento: quando nimirum spes non superest resipiscentiae illorum: e sono quelli che o con invincibile ostinazione, o con replicate cadute(404), o con negative affettate fatte in giudizio si dichiarano impenitenti: e quantunque s'incontri in varie pontificie disposizioni di [160] Paolo IV. di Gregorio XIII. e di altri Pontefici, che basta aver negato una volta il mistero della Trinità, la verginità della Beata Vergine e la reale presenza nel sacramento eucaristico per essere abbandonato al braccio secolare, sono però queste saviissime disposizioni ordinate piuttosto a meglio esprimere la gravità dell'eccesso ed a spaventare gl'increduli, che ad essere eseguite.
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