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      L'altro è stato non una pena data dopo morte, ma una conseguenza di quella scomunica, che refrattarj ai comandi del Romano Pontefice avevano incontrata in vita senza curarsi neppure in morte di ottenerne l'assoluzione. Il terzo finalmente è stato e una legittima conseguenza dell'indicata censura, ed un'opportuno riparo somministrato contro il culto superstizioso che loro si dava, e che ad altro non poteva servire, che a fomentare la disubbidienza, accreditare gli errori ad a rendere il partito più sedizioso e fanatico. In quest'incontri non può astenersi lo zelo de' fedeli Pastori dal dare simili provvedimenti; e tanto sono lungi dal trar seco la condanna delle persone e della loro [167] memoria, che si usano talvolta per impedire il culto irregolare dato ad uomini morti in qualche concetto di santità, ed alle immagini stesse della Vergine e de' Santi, se avvien che si scopra che da tutt'altro principio il loro culto è promosso, che da spirito di divozione, e che ad altro non mira che a fomentare l'avarizia e l'orgoglio. So che avranno pregiudicato non poco al nome degli indicati novatori e settarj le provvidenze suddette: ma questo qualunque siasi pregiudizio è da attribuirsi piuttosto al preventivo discredito che si erano procacciato presso i buoni colle perverse loro dottrine e cattiva condotta, che a quelle provvide disposizioni, che hanno impedita la violazione de' sagri Canoni, e posto freno ai disordini.
      Del resto, torno a ripeterlo, tutt'altro è l'indicata condanna, che si fa dopo morte di un'Eretico, cui sia riuscito in vita di evitare il meritato castigo: ed è così antica la costumanza; d'usarne, che non è difficile il dimostrarla, come è stato fatto di molt'altre, coerente ai costumi di tutti i tempi, e che col crescer degli anni non ha fatto altro che prendere miglior consistenza e figura.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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