Ecce volo judicare; sed vos causam ipsam non vultis agere. A questa prova per se stessa efficacissima aggiunse il Vescovo d'Eraclea la pratica non mai interrotta della Chiesa; et quae, disse, modo recitata sunt Augustini sanctae memoriae conveniunt statui tenenti ab initioin Ecclesia: impium enim dogma jam inculpatum & condemnatum, & eos, qui tali dogmate obnoxii sunt, anathematizari vult Ecclesiae traditio, licet mortui essent: e lo provò coll'esempio di Valentino, Marcione e Basilide, di Eunomio, di Eusebio, di Teognio e Dioscoro condannati tutti dopo morte da varj Vescovi e Concili. Dopo le quali prove punto non esitarono quei cinquanta veramente venerabili Padri a condannare il morto Teodoro, e niuno senza divenire sospetto di mala credenza ha mai avuto la libertà di replicare, che alle parole di Teodoro conveniva ben'altro senso da quello che veniva loro attribuito da quella [172] sagra adunanza, nè è mai saltato in capo ad alcuno non prevenuto da qualche partito di giustificare i suoi scritti o canonizzare e sollevare agli onor degli altari la sua memoria, come pretendono di fare adesso di quella di Giansenio i Giansenisti. L'insistere con pertinacia insoffribile in questa spiritosa invenzione era riservata a costoro non meno rei degli antichi Nestoriani, ma più versipelli(424). Quella provvidenza però, che somministrò allora agli zelanti Pastori lumi e forze bastevoli per eludere gli sforzi de' primi, non ha mancato d'assistere i Romani Pontefici per deludere le insidie de' secondi, i quali tal'urto e colpo mortale hanno ricevuto ultimamente dalla Bolla dommatica del sommo Pontefice PIO SESTO, che comincia Auctorem Fidei, che non sarebbero riprensibili i giudizj de' nostri tribunali, se meno misericordiosi per coloro, che hanno mostrata sì poca compassione della ruina di tant'anime, procedessero anche dopo morte alla loro condanna allorchè si ostinassero nel sostenere errori con tanta solennità condannati e proscritti.
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