Leggete S. Tommaso nel luogo citato, e resterete convinto che anche in questa supposizione il regno di Gesù
Cristo non è del mondo ma è nel mondo, e nulla discapita nel far uso de' suoi beni e della sua forza,
Sapete chi l'avvilisce e degrada? quelli che per timore di renderlo regno mondano lo cambiano in un meschino collegio del mondo: quelli che lo espongono inerme a tutti gl'insulti perchè nulla abbia di esteriore e violento: e quelli finalmente che per non farla a lui subordinata e soggetta negano che la civile repubblica nel suo seno si perfezioni e sussista. Lo so, che anche S. Ottato si servì un tempo di quest'espressione; ma oh quanto fa diverso il senso ch'ebbero sulle sue labbra queste parole da quello che loro attribuiscono i novatori presenti! Molte sono le interpretazioni che si danno a quel famoso suo detto, non respublica est in Ecclesia, sed Ecclesia in republica est(495). che voi potete vedere presso l'autore della confutazione degli errori e calunnie(496) altrove citato; ma a parer mio non esige tanto studio, e mi sembra di vederlo così poco favorevole alle pretensioni de' Regalisti, che lo credo anzi contrario e [208] opportunissimo a confermare la già data risposta. Nega egli in quel luogo che la repubblica sia nella Chiesa e perchè una civile società può sussistere senza di lei e perchè quantunque fedele e cattolica non altro può esigere dalla Chiesa che gratitudine, assistenza e rispetto, e non può mai ingerirsi nè prevenire le ecclesiastiche risoluzioni in tutto ciò che è di diritto suo proprio.
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