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      Ammettono adunque costoro anche ne' tribunali ecclesiastici la coazione, e sono costretti a confessare per virtù de' loro stessi principj che è conciliabile coll'ecclesiastica lenità e dolcezza, se pure non fanno professione d'essere [217] come negli errori così nelle incoerenze immutabili. Che se a scanso di una così gagliarda opposizione volessero ricorrere all'ordine e specie diversa di queste pene, non profittano di molto, nè migliora d'aspetto la loro incoerenza. La diversa indole e natura delle pene spirituali e temporali lasciar possono bensì il campo d'esaminare se è possibile che ambe provengano nella stessa maniera dalla spirituale podestà della Chiesa, com'ho fatto io nelle precedenti mie lettere, ma non permetterà mai che si dubiti se una piuttosto che l'altra sia conciliabile coll'ecclesiastica moderazione, alla quale se non si oppone l'asprezza di quelle pene che spogliano l'uomo de' ricchi tesori del Cielo, molto meno si può opporre quella che toglie al corpo quella naturale libertà, integrità e tranquillità che desidera. In somma convien che l'intendano anch'essi i pietosi nostri avversarj, e confessino con S. Agostino, che aliud est charitas severitatis, aliud charitas mansuetudinis: una quidem charitas est, sed diversa in diversis operatur(519). Coi caparbj e rivoltuosi Eretici essa è risoluta e severa, non per odio che porti alle persone, ma perchè ama il loro ravvedimento e disapprova l'errore; cogl'ignoranti e pentiti è misericordiosa e paziente, perchè più non teme il danno d'alcuno e si compiace del loro ravvedimento: e va così cangiando stile e maniere, secondo ch'esige il bisogno, senza cangiar mai natura e sembianze.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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