Nacquero nel declinare del 13. secolo i Beguardi, ed a debilitare l'autorità della Chiesa non meno che de' sovrani insegnarono, che i Cristiani perfetti non erano più soggetti all'obbedienza di alcuna podestà umana: e pronto accorse a condannare l'errore il Sinodo Viennense(525) e molti di loro furono assoggettati in seguito al meritato castigo. S'avanzò più oltre Wicleffo nel 14. secolo, e disse, che nullus est dominus civilis, nullus est Praelatus, nullus est Episcopus, dum est in peccato mortali; e che populares possunt ad suum arbitrium dominos delinquentes corrigere; ma sono note le condanne, che riportarono i suoi errori nel Concilio Costanziense e l'autore istesso, quantunque [221] già trapassato: nè fu diverso il trattamento che ebbe ancor vivente Gioanni Hus, che tra gli altri avea rinnovato il primo degli accennati spropositi. Fu dallo stesso Concilio condannato anche il sentimento di quelli che insegnavano essere lecito ad un privato l'uccidere il Tiranno; e questa condanna fu approvata e confermata da Paolo V.(526). Non meno pronti di lui si mostrarono Alessandro VII. ed Innocenzo XI. nel proscrivere molt'altre censurabili proposizioni di que' rilassati Casisti e scandalosi Quietisti, i quali asserivano o che non peccava il popolo che senza ragione ripudiava la legge del principe, o che non era obbligata ad altro una persona spirituale che a prestare ai suoi Superiori un'obbedienza esteriore, e non potevano questi comandare la manifestazione del loro interno nel foro esteriore.
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