E come poi dovrà dirsi che ne risenta aggravio allorchè ne fa uso la Chiesa per que' soli delitti, che sono di sua privativa ispezione? Non perde il sovrano il diritto d'usarne perchè se ne serve la Chiesa: nè l'uso delle cose comuni può riuscire altrui d'avvilimento e d'aggravio. Sto a vedere che a tal segno giunga in fine la gelosia di Stato, che neghi alla Chiesa anche il diritto di premere il suolo che abita, di respirare l'aria in cui vive e di vagheggiare il sole, perchè cose sono queste al vescovato non meno che al principato comuni. Se si trattasse di sostenere l'immunità delle persone e de' beni ecclesiastici, che mette qualche limite alle sovrane disposizioni, non sarebbe neppure in questo caso conveniente il lagnarsi di una tale limitazione voluta da Dio, che è di tutto il padrone; ora quanto più sarà inconveniente ed ingiusto il mover dispute nel caso nostro, nel quale non resta diminuita in canto alcuno l'autorità del sovrano, e non per altro motivo si serve la Chiesa della forza temporale se non perchè lo esige il vantaggio spirituale del divin Gregge, e ad essa sola ha affidato Gesù Cristo il grande affare dell'eterna salute degli uomini, ed ai suoi Pastori il diritto di pascerlo e di governarlo e di far tutto ciò che può convenire alla sua ampliazione e custodia? Eppure questo e non quello del padre, del marito e del maestro, e più ancora delle accennate esenzioni è stimato da' Regalisti indiscreti insociabile colla sovrana podestà, e nemico implacabile del reale scettro.
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