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      Nulla dirò del frutto, che riportò la spedizione di Pelagio; chè il poco seguito ch'ebbero gl'indicati scismatici e l'oscurità in cui sono restati involti i loro nomi negli:annali ecclesiastici bastano a far vedere che riuscì utilissima. Lo stesso dir si può di quella di S. Gregorio, che ha potuto contener con tal mezzo la Chiesa orientale per lungo tempo nella professione della vera Fede, e conservarla costante nell'unità della Chiesa. Ed è così manifesto e sensibile il gran vantaggio che reca la provvida cura de' Romani Pontefici nelle altrui diocesi, dovunque può stendersi liberamente, che Giannone medesimo non sa che attribuire a lei l'essere stato preservato il regno di Napoli dall'eresia di Ario e Pelagio(574). Ma a chi mai non è stata proficua una tal cura? o a qual traversia e disordine non ha ella somministrato opportuno riparo? Non v'è una diocesi tuttora cattolica che non sia debitrice della sua Fede alle premure di questo Padre amoroso. Non v'è un'sovrano cattolico che non vegga attorniato il suo trono d'immensi doni e favori ricevuti dal comun Padre. Non cattedra [248] vescovile finalmente che nella lunga serie de' suoi Pastori molti non ne conti difesi, protetti ed assistiti nelle più difficili urgenze dalle amorose cure del supremo Gerarca del cristianesimo: e quelle sole, al dire d'Onorio III.(575), sono restate esposte al furore de' barbari ed all'empietà degli Eretici, alle quali è mancata la libera immediata assistenza di lui, che ebbe in cura da Gesù Cristo e gli Agnelli e le Pecore e le Greggie e i Pastori.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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