Pagina (329/736)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io non m'oppongo che all'abuso che ne fanno i moderni Giansenisti ed increduli a scredito di quelli che tengono l'opinione contraria strapazzati da loro senza pietà, come se spogliata avessero la vescovile giurisdizione della più nobile prerogativa che la rende d'ordine divino, e a danno della Religione e della Chiesa.
      Niuno de' canonisti e teologi, che ammettono la vescovile giurisdizione proveniente immediatamente dal Papa, la crede e chiama da gran tempo d'istituzione puramente umana, nè riconosce ne' Vescovi una semplice luogotenenza e vicariato; e se tra gli antichissimi qualch'uno si trova che siasi servito di così inesatte espressioni, è da attribuirsi piuttosto a quella sicurezza, colla quale sciolti dalle insidie di tanti novatori che sono nati dappoi potevano parlare allora senza pericolo d'essere intesi malamente, che ad errore che avessero nell'animo. Tutti i teologi e canonisti di qualche nome dicono adesso che più assai di una semplice delegazione e vicariato esprimono le parole di S. Paolo(599), che raccomanda ai Vescovi la cura del Gregge che è stato da Dio alla loro autorità affidato, e quelle di S. Pietro(600), che chiama di loro pertinenza quella porzione del Gregge, della quale devono aver cura, e quelle in fine di Gesù Cristo medesimo(601), che distingue i veri pastori, che guardano la propria greggia, dai semplici mercenarj e ministri che custodiscono l'altrui. E tutti dicono che sebbene tale podestà di giurisdizione non nasca ne' Vescovi da Dio immediatamente, come quella del Papa e la loro stessa podestà d'Ordine, non è però sussidiaria e di pura delegazione, ma ordinaria e propria del loro carattere, e che dev'essere esercitata a nome proprio non a nome del Papa, fuori dei casi ne' quali agiscono come suoi delegati speciali: e sono così lontani dal riconoscere ne' Vescovi un'autorità o puramente umana o di semplice delegazione e vicariato, quanto sono lontani dal confondere col mercenario il pastore, il ministro col Principale e l'ordinaria podestà colla delegata e precaria: e direbbono anche di più, se non temessero le conseguenze che dedur sogliono i nemici della S. Sede [258] da qualunque espressione, detta ad esaltamento e gloria della podestà vescovile, per sollevarla contro quella stessa sorgente da cui deriva.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





Giansenisti Religione Chiesa Papa Vescovi S. Paolo Vescovi Gregge Dio S. Pietro Gregge Gesù Cristo Vescovi Dio Papa Ordine Papa Vescovi Principale S. Sede