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      Comincia il settimo secolo colle commissioni date da S. Gregorio al Vescovo Colombo di servirsi del braccio di Giannadio Patrizio per frenare l'ereticale perfidia; e colle riprensioni fatte da lui ad Agnello Vescovo di Terracina per l'indolenza che usava cogl'Idolatri; e col comando fatto a Genadio Vescovo di Cagliari di procedere contro gl'indocili con rigore, e, se fossero [276] servi, di procurarne l'emenda colle battiture, se liberi, con una competente carcerazione(666). Nè men severe si possono credere in questo secolo le ordinazioni e pratiche d'altri Vescovi e Pontefici, se il Papa Eugenio volle che tutti i Vescovi avessero le carceri(667), e se furono costretti il Concilio Toletano XI. ed il Bracarense III.(668) a fare alcune ordinazioni per frenare il trasporto del loro zelo nel punire i colpevoli.
      Così universale è stata ne' due secoli susseguenti e così applaudita la punizion degl'increduli, che vennero da tutti i Fedeli riputate meritevoli degli onor degli altari quelle divote femine che incontrarono in Costantinopoli il martirio per aver fatto in pezzi quell'indegno Giovino, che con sagrilega mano ebbe l'ardimento di troncare il capo ad una venerata immagine del Crocefisso. Per questo si mossero i Fedeli contro Paolo Esarca in Ravenna, contro Pietro Duca in Roma, contro il Comandante Esilarato ed il figlio Adriano in Napoli, ed in ogni provincia d'Italia contro i Presidi e popoli Iconoclasti. Per questo i Bulgari fecero strage de' Saraceni(669); Bonifacio cercò la carcerazione e condanna d'Adelberto e Clemente(670); l'Imperator Filippo ordinò quella del Monaco eretico, di cui parla Uspergio, e i due Sinodi di Aix e di Chiersy diedero di piglio a corporali castighi per frenare la pertinacia di Felice Vescovo d'Urgel e del Monaco Godescalco.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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