Un'altra non molto. diversa da queste Inquisizioni è riportata da Possidio nella vita dello stesso S. Agostino, il quale narra(692), che i Manichei presentati da Orso procurator regio ab Episcopis ad tabulas auditi sunt, e che S. Agostino, usque ad confessionem earumdem blasphemiarum eos perduxit. È poi alle nostre così conforme non che di nome e fatti, ma anche di metodo quella, che il Patriarca d'Alessandria istituì poco prima contro Ario e suoi fautori e seguaci, che non posso dispensarmi dal riferire quel tanto che ne dice S. Epifanio(693), dove descrive gli atti, espone l'ordine giudiciale e ne accenna la finale sentenza. Premesso il dettaglio della denuncia, che ne avea data Melezio, Alexander, dice il Santo, Arium ad sese vocans, ecquid ita se se res haberet, interrogat. Tum ille nihil tergiversatus aut cunctatus statim frontem perfricans pravam ominem suam opinionem evomuit, ut ex ipsius epistolis & actis illius Inquisitionis constat. Ecco il Fedele che denuncia; ecco il giudice ecclesiastico che chiama in giudizio e interroga; ecco l'Eretico che risponde temerariamente e s'ostina. Quam ob rem (sentite ora il progresso e l'esito della causa) Alexander, habito Presbyterorum ac quorumdam Episcoporum, qui aderant, conventu (neppur mancavano allora le odierne consulte), de eo quaestionem habet, ac diligenter examinat. Tum veritati cedere detrectantem ejicit ex Ecclesia, & tota civitate proscrirbit. Ecco la sua condanna a pene anche temporali: e perchè nulla mancasse di ciò che si pratica anche presentemente, ecco condannati anche i complici e suoi aderenti: cum quo & virgines illae & Clerici, quos antea commemoravi, cum reliqua multitudine haud exigua ab Ecclesia distracti sunt.
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