Ma rese anche queste provvidenze per la moltiplicità e protervia degl'Infedeli ed Eretici in più incontri meno atti, e bene spesso impraticabili, s'appigliò sul finire dell'undecimo secolo al dispiacevole partito di raccogliere eserciti per porgere qualche riparo ai disordini, e provvedere alla sicurezza e tranquillità di se stessa e de' buoni Fedeli. Fu opportuno il [286] rimedio; ma non lasciò di esser talvolta per la sua irregolarità, sconnessione ed incostanza pericoloso ed incerto, ed era poi sempre difettoso e mancante, perchè se castigava il delitto non lo preveniva con egual forza per impedirlo; nè vide mai questa dolcissima Madre anche ne' più felici avvenimenti con occhio indifferente e tranquillo la strage di tanti suoi Figli carissimi, che avevano sparso il sangue nelle più ostinate battaglie per sostenerla. Voleva difendersi, ma con maggior dolcezza e risparmio e questo è che ottenne ai tempi degli Albigesi per mezzo del tribunale di cui parliamo.
Avevano costoro sul declinare del duodecimo secolo raccolti nel loro partito come gli errori così le malvagità tutte degli Eretici dai quali erano stati preceduti. Le frodi degli Ariani, le prepotenze dei Donatisti e Novaziani, i maneggi de' Nestoriani ed Eutichiani, le finzioni ed ipocrisie dei Manichei e Valdesi, tutte erano passate in quest'abbominevole setta: e già colla sfrenata libertà, che accordava ai suoi seguaci, coll'allettamento de' beni ecclesiastici, che esponeva alla comune rapacità, e colla forza di alcuni prepotenti e sedotti sovrani (mezzi che sogliono usarsi dall'errore per far guerra alle cattoliche verità) si era dilatata ampiamente in varie provincie di Francia.
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