Non sono però i soli rettori dell'una e dell'altra società che abbiano favorito il nostro tribunale. Tutti i Fedeli si sono uniti a secondare i loro voti; e mossi da quella premura che li animava alla difesa della Religione, che professavano, hanno mostrato in cento guise l'attaccamento che avevano per sostenerlo. E chi può mai credere che ad alcuno di loro sia mai dispiacciuto l'impegno, che il tribunale del S. Officio ha dimostrato, di castigar gli Eretici, se niuno tra loro vi fu ne' tempi andati che non si credesse in dovere di farlo in qualche modo, giunti sino al trasporto di ucciderli talvolta disordinatamente con privata autorità ed arbitrio? Chi può credere che dispiacesse ad alcuno il [300] suo regolamento e sistema, se somma comparve sempre in tutti, e si mostra tuttora in molti dove sussiste, la premura d'essere ascritti tra i suoi famigliari e dipendenti, ed è per lo più de' più distinti il rango di quelli che ottengono l'intento? Ne volete un'argomento anche più palmare e sensibile? ve lo somministrano amplissimo e la rapida felicissima propagazione, ch'ebbero i due grandi Ordini Domenicano e Francescano e i pubblici onori e la distinta venerazione che ottennero per tutto il mondo cattolico i due gran personaggi, che più si distinsero in questa malagevole impresa, S. Domenico e S. Pietro martire. Non può negarsi che fosse la prima sì felice ed estesa, da poter somministrare anche ai suoi Patriarchi l'ameno spettacolo di vedere divisi i loro Ordini in molte non che case ma provincie vastissime, e sparsi già per ogni parte del mondo i loro Religiosi; e che fu sì grande la venerazione che riscossero e in vita e dopo morte tra tant'altri i due indicati campioni, che appena v'ha chi possa uguagliarli in tanta gloria.
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