Vi confermereste sempre più in questa vantaggiosa opinione, se i nomi vi potessi qui trascrivere di quei personaggi insigni, che hanno seduto tra i suoi consultori, fra i quali, oltre a tant'uomini grandi, che sono poi stati assunti alla sagra porpora, ed anche innalzati al Papato, si contano ancora i Bartolomei Spina, i del Bene, i Diana, i Vadinghi, i Bianchi, i Ricchini, i Nerini, i Mamachi e quanti altri uomini celebri in teologia, diritto canonico ed in ogni genere d'erudizione ha vantati in ogni tempo la dottissima Roma. Dei minori Inquisitori, che sono sparsi per [313] l'Italia e varj altri paesi d'Europa, si può dire colla dovuta proporzione lo stesso: e basta sapere che sono scelti dai primi, per crederli adorni delle più rare prerogative di sapere e di meriti singolari: e l'aver noi veduto ai tempi nostri sostenere quest'impiego i Gotti, i Landuxar, i Lucini, i Campana, gli Agelli, i Benoffi, i Sauli, i Maccarinelli, i Sangallo, i Migliavacca e tant'altri personaggi di vaglia ci assicura, che non hanno mai sdegnato un sì onorifico impiego i più illustri soggetti dell'Ordine Domenicano e Francescano, e che la sagra Congregazione non è mai stata difficile a conoscerli, nè pigra ad eleggerli.
Ma voi ne fate le meraviglie; e non potendo dubitare di ciò che vi ho esposto, sembra quasi che dubitiate di voi stesso, come se vi foste sognate le tante calunnie e maldicenze, che avete lette contro un tribunale così rispettabile. Ma no, non le avete sognate. Quest'è quell'inesorabile Radamanto, che avete trovato descritto in tanti libri; questo quel lupo ingordo, che ha insidiata la roba altrui; e questo quel crudele Tiranno, che in tante parti d'Italia ha fatto tante stragi e macelli.
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