Conservatene voi quella stima che merita, e credetemi immutabilmente
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LETTERA VENTESIMASETTIMA.
Epoca e motivi della decadenza del tribunale del S. Officio.
La struttura ammirabile e la giudiziosa moderna economia, alla quale, come vi ho descritto nell'altra mia, è stato ridotto il tribunal della Fede, vi ha mosso a sdegno contro chiunque lo maltratta e strapazza villanamente; ma più dello sdegno ancora ha destata in Voi la curiosità di sapere per qual cagione è stato soppresso in tanti luoghi un tribunale sì utile e sì ben sistemato, e perchè si maltratta tutt'ora da alcuni e non sussiste dovunque domina la cattolica Religione. Io non posso negarvi il fatto, tanto più deplorabile quanto più vero: e sono troppo recenti le perdite, ed a noi troppo luttuose e sensibili per non ricordarsene(753). Esso è decaduto pur troppo: e dopo avere gloriosamente esistito in tante parti del mondo cattolico, sussiste oggi appena nella cattolica monarchia delle Spagne(754), nel regno fedelissimo di Portogallo(755), ne' felicissimi Stati del Re di Sardegna(756), in quelli felici egualmente delle due gloriose Repubbliche di Venezia(757) e di Genova(758), in quelli di Parma e di Malta(759) e nello Stato pontificio(760): e Dio volesse che in qualche luogo dove sussiste ancora non trovasse qualche inazione e languore non mai esperimentato in addietro. E giacchè voi desiderate sapere di tanta decadenza e di tante perdite la funesta cagione, vi dico in primo luogo, che la cerchereste invano in qualche sua intrinseca imperfezione e demerito.
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