A questi preludj annunziatori della più orrida tempesta sono succeduti i fulmini di tant'altre esecrabili produzioni d'autori Protestanti e non Protestanti, delle quali vi ho dato un succinto dettaglio nella prima mia lettera; e tutti l'hanno perseguitato [322] con impeto e pertinacia incredibile niente frenati nè da quella suprema autorità, che lo regge e sostiene, nè da quella mirabile perfezione, che acquistò dopo la descritta riforma: e quest'è il turbine cui è riuscito di scuoterlo sino dai fondamenti, questo il verme insidioso che l'ha corroso e svelto sino dalle più profonde radici anche dove aveva trovato il terreno più fertile ed il clima più benigno e propizio.
Hanno imitato costoro nel combattere il tribunale della Fede il contegno tenuto dagli idolatri per combattere i Fedeli di Gesù Cristo. Non trovavano i Gentili ne' primi fervorosi Cristiani che criticare: avvidi però della loro distruzione al partito si appigliarono di calunniarli; e fingendo, al dire di Tertulliano nell'Apologetico, ch'essi adorassero un Dio ridicolo, che rappresentavano vestito di regio paludamento, ed avente un capo d'asino, un libro in mano ed i piedi di bestia, sotto de' quali era scritto in lamina d'oro Deus Christianorum Ononychites, prendevano quindi il pretesto di giustificare quanta crudeltà e violenza macchinavano contro di loro. Così i moderni settarj col tribunale della Fede, che nulla aveva in se stesso di riprensibile. Se lo sono figurato a modo loro: e l'hanno rappresentato involto fra tante imperfezioni e difetti, che nulla più mostrava di quell'eccellenza, che acquista dal fine santissimo cui è diretto, dalle savie leggi, che lo diriggono, e dai personaggi illustri, che lo hanno eretto, perfezionato e protetto.
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