Il primo limite che può essere prescritto alle vostre ricerche è da prendersi dal nuovo stato più esatto e metodico, che ha acquistato il tribunale del S. Officio dopo l'accennata riforma e nell'attività e prontezza e nelle connessioni ed ajuti; le quali cose avendo posto riparo a tutto ciò che poteva esservi da prima di sconcertato e scorretto, pare a me che abbia dispensato anche noi dal carico di farne una più diligente e curiosa disamina. Chè prima di Paolo III. avesse il tribunale del S. Officio qualche imperfezione, io l'ho confessato altrove, e non è d'uopo che vel ripeta: e se ne fosse quindi provenuto talvolta qualche sconcerto, come maligna cosa sarebbe il volerlo oggi rinfacciare a suo disdoro, così sarebbe troppo malagevole ed inutile impresa l'internarsi fra quelle caligini per separare il vero dal falso ed il calunnioso dal sussistente e veridico. Che importa difendere adesso una maniera di giudicare e procedere che più non sussiste, ed alla quale se qualche difetto si può attribuire che sia vero difetto e non nasca, come succede per lo più, da impostura e sofisticheria, più che colpa del tribunale e de' suoi ministri è da credersi conseguenza della cosa stessa, che nata da provvidenza umana non poteva avere nel suo incominciamento ogni possibile perfezione? Dalla sola intrapresa meritan lode le cose ben fatte, al dire di Cicerone, non dalla perfezione, che acquistano dipoi: Ea, quae proficiscuntur a virtute, susceptione prima, non perfectione sunt judicanda(767). E molto più goder deve di un tal privilegio il nostro tribunale, che nato da uomini sommi in santità e dottrina, se non tutta, gran parte almeno spiegò fin dal suo nascere di quella perfezione, ch'ebbe poi compitissima dopo qualche secolo da uomini santi e dotti egualmente.
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S. Officio Paolo III S. Officio Cicerone
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