Anch'egli presume di. trovare ne' Preti singolari prerogative che persuadono di adottarlo, e ne' Regolari tante imperfezioni e defetti, che esigono ad ogni costo la loro esclusione: ma non sono che sogni di sua fantasia troppo alterata codeste [343] prerogative e difetti, e colle inutili sue sofisticherie altro non fa che aggiungere inezie ad inezie, ingiurie ad ingiurie ed a tante cavillazioni una ben lunga serie d'inutili ciancie, che invece di procacciare a lui quel nome immortale che s'era forse ideato di conseguire con questa sua produzione, ed un colpo mortale a danno dei Padri Domenicani e degli Inquisitori, fa che meglio risplenda la gloria delle lodevoli occupazioni di questi, e che meglio si scopra l'inutilità di que' sforzi che il nostro commentatore ha usati per acquistare per così obbliquo sentiero un qualche nome.
I Regolari, dic'egli, nati sono ad ubbidire e dipendere, non a presiedere e comandare, che è proprio solamente de' Preti secolari: e quest'è la base che questo bravo architetto pianta per inalzare il grande edificio del suo progetto, ed è la prima indisposizione che trova ne' Regolari onde escluderli dal loro impiego. Ma se la base è sì debole, qual sarà la sodezza di quell'edificio che sopra s'inalza? I Regolari nati non sono a governare: ma che intende egli con questo? che niuno forse debba farsi Frate o Monaco coll'unica o principal mira di giungere ad un tale impiego? ma ciò non ai soli Regolari, ma è disdetto anche ai Preti secolari, i quali se ne renderebbono affatto indegni se con tale ambizione o si consagrassero al divin culto o s'inoltrassero nell'assunta carriera.
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