Presto vedrete che non sono stati maltrattati con minor torto i suoi ministri inferiori. Amatemi intanto, che io non lascierò mai d'essere
LETTERA TRENTESIMA
Il tribunale del S. Officio dev'essere assistito daisuoi Patentati.
Oltre il cambio de' suoi principali ministri che il nostro commentatore ha progettato per ruinarlo, vuole altresì privare il tribunale del S. Officio de' suoi Patentati, ossia de' ministri inferiori, perchè mancante così di capo e di braccia divenga un tronco informe ed un peso inutile di quella società, della quale fu per sì lunga stagione ornamento e sostegno. Anche in questo si mostra non poco incoerente a se stesso: poichè essendo i vicarj foranei, i consultori, gli avvocati fiscali e de' poveri, i notari ed esecutori in gran numero o Preti o Secolari, pare a me che si sarebbe dovuto compiacere piuttosto di vedere in qualche parte già eseguito il suo piano, che di cercarne la rimozione. Ma non ha alcun limite il disordine in chi posseduto da ceca passione prende a secondarne gl'impulsi. I sofismi più manifesti compariscono ai suoi sguardi dimostrazioni evidenti, i vizj più deformi segnalate virtù; e a lui si mostra disordinato e guasto tutto ciò che non è al suo mal talento conforme. Così è avvenuto al misero commentatore e dopo averlo scoperto delirante e ceco nella mutazione che progetta de' Commissarj ed Inquisitori vedetelo ceco egualmente allorchè parla de' loro Patentati e ministri. Non reca a lui minor dispiacere il vedere alla testa del tribunale un Frate, e veder questi attorniato da tanti ministri ed officiali subalterni quanti ne sa immaginare la fervida sua fantasia per concepirlo mal'organizzato: e pieno di quella rabbia e malcontento, che lo divora, sclama al capo 8.; Sancti Officii Patentes, uti vocant, ad nauseam populorum, gubernatorum, Episcoporum distribuunt, aut verius vendunt, magno scelere et sceleratorum patrocinio.
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