Al rimbombo di sė strepitose espressioni voi penserete forse di vedere adesso il Commissario e gl'Inquisitori alla testa di una folta schiera di viziosi Patentati, che, come una volta contro gli Eretici a Capi de' buoni Crocesegnati e a difesa della Religione, vadano ora a mano armata contro i Vescovi e governi per frastornarli nelle gravi loro [359] incombenze. Ma sappiate che questo č un sogno del nostro ingegnoso impostore. Hanno i Crocesegnati abbandonato il primo loro esercizio di assistere colla forza e col denaro i P. Inquisitori contro l'ereticale perfidia, ed appigliatisi coll'approvazione della S. Sede a quello della penitenza e dell'orazione, pių non li giovano, che con questi mezzi nč ricevono altra ricompensa che il conseguimento di quelle copiose indulgenze, che piace alla S. Sede di accordar loro ed una caritatevole assistenza e protezione in questo nuovo esercizio, che ricevono gratuitamente dai rispettivi loro Inquisitori. All'immediato servizio del tribunale, sono succeduti i Patentati, non perō cosė numerosi e cattivi, come col bugiardo Fr. Paolo(794) si figura il commentatore, nč di quelle prerogative adorni e di quelle esenzioni, ch'egli s'immagina. Dopo i replicati decreti della sagra Congregazione resi in fine a tutti notissimi colla famosa Bolla di Benedetto XIV., che comincia Ad supremum justitiae solium(795), appena tre Patentati s'incontrano privilegiati in que' luoghi e cittā, dove non ha sede l'Inquisitore, e cinque dove risiede; e se molti di pių se ne contano in Roma, servono per la maggior parte a decoro piuttosto della Casa, ed a miglior regolamento dell'economia domestica, che a servigio del tribunale.