Ed eccovi rassodata la base, e consolidata la mirabile struttura di quel tribunale, che il commentatore sgraziato aveva cercato di screditare nelle principali sue parti. Altro più non resterà in appresso a sua totale giustificazione e difesa, che il purgarlo da qualche difetto accessorio, che venga a lui attribuito dai suoi ingegnosi oppositori; lo che io mi esibisco di fare colle prescritte riserve, se voi colla solita avvedutezza e criterio mi continuerete il piacere de' vostri comandi: e intanto passo a dirmi
LETTERA TRENTESIMAPRIMA
Il tribunale del S. Officio non è riuscito d'alcun pregiudizioai sovrani.
Dileguate le nubi, che l'insidioso commentatore aveva innalzate ad offuscare la luce di quel tribunale, che ho preso a difendere, e reso per tal modo nel pieno del suo sistema irreprensibile, passo ora a purgarlo da due altre macchie, le quali come che estrinseche e riguardanti oggetti al tribunale esteriori sembrar potessero di minore importanza, non hanno lasciato però di recare a voi qualche apprensione, e sono, a ben riflettere, delle precedenti più interessanti e nocive. Consistono queste nel pregiudizio, che i nostri contraddittori decantano a piena voce, che l'istituzione del S. Officio ha recato al principato ed al vescovato, della qual calunnia non si può ideare nè la più maliziosa nè la più insussistente. Maliziosa, perchè tende a metterlo in cattivo aspetto presso que' sovrani e que' Pastori medesimi, dai quali aspetta assistenza e soccorso. Insussistente, perchè non trova dove appoggiarsi.
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S. Officio S. Officio Pastori
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