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      Ha voluto la Repubblica di Venezia che ad ogni esame fossero presenti i suoi ministri, senza però interloquire; e vi stanno presenti: ha voluto la Spagna sostituire in più luoghi ai Religiosi i Chierici, ai Teologi i Canonisti, e sono stati sostituiti: ha voluto il gran Maestro di Malta intervenire ai giudizj del tribunale, quando si tratta di alcuni de' suoi Cavalieri; e v'interviene: ha voluto la Repubblica di Genova che prima della carcerazione si cercasse il braccio secolare, e si manifestasse il delitto in genere; e si cerca e si manifesta: ha voluto il Re di Sardegna ridurre gl'Inquisitori del suo Stato alla semplice denominazione di Vicarj; e li ha ridotti. Ha in somma il Romano Pontefice messa in pratica con tutti i sovrani l'istruzione, che Giulio III. diede a Mons. Achille Grassi spedito in Venezia per sistemare gli affari di quelle Inquisizioni, al quale prescrisse di dare alle medesime qualunque forma fosse stata di maggior soddisfazione della Repubblica, purchè non venisse accordato al tribunale laico la cognizione e sentenza di queste cause. Ci contentiamo, sono queste le sue parole riportate da Fr. Paolo al cap. I., ci contentiamo d'ogni forma grata alla Repubblica, purchè sia citra cognitionem et sententiam. Anzi si è estesa tanto in questa parte la condiscendenza de' Romani Pontefici, che ne hanno sofferta con pazienza anche la perdita, dove è riuscito ai malevoli colle imposture e raggiri di ottenerla: e come v'ho detto in altra mia, non hanno mai fatto alcun passo, trattandosi di coazione temporale, se hanno potuto prevedere che riuscir potesse di poca soddisfazione de' sovrani medesimi, meno lontani dal lasciar' impunito un trascorso di qualche perverso Cristiano, che di irritare i prediletti loro Figli, dai quali aspettano sempre protezione e favori: ed è giunta tant


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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