Vantano costoro una libertà senza freno, allorchè temono che la loro empietà sia per ricevere il meritato castigo; e tutto è ingiusto ciò che si opera contro di loro; ma se si tratta di abbassar l'autorità del Pontefice, purchè questa non regga, sono pronti a sostenere qualunque altra, nè hanno difficoltà di abilitare a punire gli Eretici non che i sovrani ma anche i Vescovi. Io non voglio spogliare nè gli uni nè gli altri delle loro rispettive prerogative, accordando al Papa i suoi diritti: dico solo, che parlando coerentemente non sono nella stessa libertà moltissimi de' nostri avversarj dopo d'avere stesi così ampiamente i limiti della loro tolleranza indiscreta, e che l'autorità del Papa e de' suoi delegati se non è riuscita di alcun pregiudizio ai sovrani e perchè per loro natura incapaci di seder giudici di queste cause e perchè trattati con molta condiscendenza e favore dalla S. Sede, com'è stato già dimostrato, non solo non pregiudica all'ordinaria giurisdizione de' Vescovi, ma serve ai medesimi di forte ajuto e soccorso alla più facile e sicura esecuzione di una delle più premurose loro incombenze. Ed è stato un mero irragionevole trasporto di passione vilissima, che ha indotto Quesnello ad esclamare fuor d'ogni ragione(811), essere un rovesciamento orribile, che venga preferito un picciol Frate chiamato Inquisitore ai successori degli Apostoli: nè può che per pura passione aver ciò adottato il commentatore da me [375] altrove confutato, il quale in ogni altra cosa si mostra tanto contrario ai sentimenti di quest'impostore.
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