A che cercare però o autorità che approvino la nostra asserzione, o speculazioni che ne dimostrino la verità, quando abbiamo dalla stessa sperienza argomenti palmari, che la manifestano, e nella cautela incredibile usata dai Papi nel sistemarlo una sicura caparra dell'ottima loro intenzione e della loro venerazione verso la vescovile podestà, di cui non manca un'ingenua confessione de' Vescovi stessi che la confermano? Anche prima dell'istituzione del S. Officio, già vel dissi colle parole dello stesso Febronio, ha avuto in costume la S. Sede di spedire in virtù del suo primato Responsali, Apocrisarj, Legati a latere, Legati messi, Legati nati ed altri ministri, che le sue veci esercitassero in diverse guise per tutto il mondo cattolico. Parlano di loro Pietro de Marca(820) ed [377] il Tommasino(821). Niun Vescovo allora, niun Metropolitano o Concilio non affatto dimentico de' suoi doveri o non compreso da spirito di diabolica ambizione li ha mai creduti infesti alla loro autorità: e se lo furono talvolta, è da attribuirsi a vizio delle persone, che un tal ministero esercitavano, non al ministero medesimo, checchè ne pensi in contrario l'anonimo autore del libro de Legatis et Nunciis Pontificum stampato in Germania nel 1785., chè sono troppo chiare le espressioni di S. Leone, colle quali dichiara che commettendo un tale officio ad Anastasio Vescovo di Tessalonica, vuole salvo ed intatto qualunque vescovile diritto(822); ed è celebre l'esempio di Bonifacio che per trentasei anni esercitò in Germania un tale impiego sotto varj Pontefici senza rincrescimento e querela d'alcuno.
| |
Papi Vescovi S. Officio Febronio S. Sede Responsali Apocrisarj Legati Legati Legati Pietro Marca Tommasino Vescovo Metropolitano Concilio Legatis Nunciis Pontificum Germania S. Leone Anastasio Vescovo Tessalonica Bonifacio Germania Pontefici
|