Gli argomenti, che vanno mendicando dall'istituzione del tribunale del S. Officio, sono tanto inetti a giovare a quest'intento, che dimostrano piuttosto il contrario, e non possono essere usati con profitto se non da chi fa i principi Capi della cattolica Religione, i Vescovi Papi nelle loro diocesi, ed altro non vede nel vero Papa che un puro Vescovo, che non ha fuori di Roma alcuna ingerenza e potere. Ma queste sono eresie chefanno inorridire chiunque le ascolta: non possono dunque servire di alcun presidio alle chimeriche loro dimostrazioni, che ogni ragion vuole che siano accolte con quel disprezzo che meritano i principj dai quali discendono. Disprezzatele anche voi con quel coraggio, che v'ispira la Religione che professate, e persuaso che dall'istituzione del tribunale del S. Officio non possono i Vescovi ed i sovrani riportare che onore e vantaggio, raccogliete quant'altri difetti sono stati attribuiti al medesimo, e andatemeli proponendo successivamente; che pronto io a darvi in tutto un'abbondante soddisfazione, avrete voi sempre nuovi ed incontrastabili argomenti di valutarmi qual sono
LETTERA TRENTESIMATERZA
A torto si dà al S. Officio la taccia di rigorosoe crudele.
Convien dire che abbiate trovata assai volte ripetuta l'imputazione d'inumano e crudele a carico del tribunale del S. Officio, o che l'abbiate almeno veduta effigiata a colori assai vivi, se a fronte della vantaggiosa opinione, che ha destata in voi il giusto e vero ritratto, che ve ne ho fatto, vi lasciate uscir dalla penna, che non può negarsi che sia stato talvolta e si conservi tuttora alquanto severo: e sebbene voi cercate di scusarlo colle circostanze de' tempi e colla gravità dei pericoli, le quali esigono talora asprezza e rigore; non lasciate però di crederlo tuttora suscettibile di maggiore moderazione e dolcezza.
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